Medicina – La mozione presentata da Giovanni Burtone, sindaco di Militello in Val di Catania, e approvata dal Consiglio regionale dell’ANCI Sicilia, riguarda il persistere della preoccupante carenza di personale medico per il 118 e per il territorio, nonostante il perdurare dello stato di emergenza. Inoltre, è stata approvata in commissione Cultura la risoluzione che dà il via libera al Governo per la realizzazione di una riforma dei test di ingresso alle facoltà a numero chiuso, soprattutto per i corsi di laurea in Medicina e, in generale, dell’area sanitaria.

La mozione approvata dall’ANCI Sicilia
Si tratta di una richiesta finalizzata all’individuazione di soluzioni immediate per garantire un’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini in tutta la Regione: “Siamo convinti che una soluzione concreta sia quella di sospendere temporaneamente i test di ingresso a medicina e chirurgia”.
Secondo quanto riportato nella mozione, le stime di Anaao-Assomed (Associazione che raccoglie i medici dirigenti) indicano il rischio per il sistema sanitario nazionale di dover fare i conti con un deficit che va dai 10mila ai 24mila camici bianchi nell’arco di un quadriennio. Il numero chiuso, in tutti questi anni, ha prodotto conseguenze negative per il sistema universitario e per l’intero Paese, che già presenta un numero complessivo di laureati inferiore rispetto al resto d’Europa, con evidenti ricadute negative in termini di competitività e capacità d’innovazione.
Le nuove modalità di selezione ai test dal 2023
Non solo, la mozione vuole sottolineare la necessità di modalità di selezione diverse e più meritocratiche, ispirate al modello francese dove, dopo un anno (o un biennio), viene valutata la carriera dei singoli studenti con uno “sbarramento” più selettivo basato sulle reali capacità dimostrate dagli studenti stessi
In Italia il numero chiuso è regolato dalla legge n. 264 del 1999, approvata per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 383 del 27 novembre 1998.
Dal prossimo anno, invece, come accade già per altri corsi di laurea, l’accesso programmato diventa un percorso. “Il nuovo meccanismo di selezione dei candidati avrà un impatto più deciso dal 2023” dichiara la ministra del Miur, Maria Cristina Messa: “Sono molto soddisfatta, vogliamo sostenere i sogni dei giovani”
I cambiamenti si realizzeranno tramite, da un lato, un investimento su orientamento e formazione sin dalle superiori e, dall’altro, nella possibilità di ripetere il test di orientamento e ingresso. Continuerà a esserci una data nazionale stabilita dal ministero ma sarà quella in cui tutti i candidati dovranno inserire a sistema il punteggio migliore conseguito nei test partendo dai quali verrà costruita la graduatoria nazionale. Sono tutte misure che consentono un percorso di preparazione che sia il più equo per tutti. Viene richiesto agli atenei di tenere corsi di formazione gratuiti e verranno forniti test attitudinali che i ragazzi potranno svolgere per auto-valutarsi. “Vogliamo sostenere i sogni dei giovani e consentire loro di fare scelte consapevoli”.